L’Insegnamento originale di Gesù Cristo/Nudismo NudismoLa vista di un corpo umano nudo — anche di un bellissimo — causa turbolente emozioni d’indignazione in molti aderenti alle moderne chiese cristiane. Chi sono essi? Chi sono queste persone che vivono costantemente in emozioni di condanna, ostili e intolleranti a tutte le cose cui non sono abituate, incluse quelle veramente bellissime? Se credono che sia stato loro dato troppo poco o credono di non essere aiutati nel modo “giusto”, allora sono pronti ad uccidere chi si sacrifica per loro. Quando capita che si trovino in mezzo alla natura (che vadano alla natura per riposare), essi non possono godersi la sua bellezza e la sua calma, ma sono solo capaci di uccidere, mutilare, bere, urlare, insozzare. Nella vita privata, nel lavoro essi sono in conflitto tra loro, mentono, rubano senza essere consapevoli che commettono un crimine: si preoccupano solo della possibilità di essere scoperti. Quando hanno passione sessuale (lussuria), questa può diventare talmente selvaggia, specie nell’uomo, che essi sono pronti ad uccidere per soddisfarsi. Li avete riconosciuti? Questo è il tama guna nella sua peggiore manifestazione. Per altre persone, la vista naturale di un bellissimo corpo nudo è solo un segno di sesso. Ma il loro atteggiamento verso il sesso è diverso da quello precedente: il sesso non è osceno, ma è godimento per entrambi; bellezza ed armonia sono da essi conosciute. Questo è raja. Le persone di sattva vedono la bellezza naturale di un corpo nudo come la possibilità di un godimento estetico, di sintonia con ciò che è sottile, di tenerezza. Per loro è una possibilità di diventare migliori, più vicini a Dio. La passione sessuale in questo caso non sorge, e non appaiono pensieri riguardanti il rapporto sessuale. Questo non è sempre comprensibile dalle persone del raja guna, e tanto meno da quelle del tama guna. Riguardo all’arte erotica — essa possiede le qualità del suo autore, e può essere molto diversificata. In altre parole, dall’opera si può desumere a quale guna appartiene l’autore: tama, raja, sattva. Le qualità del modello possono anche trasparire — anch’esse in base ai guna. E qual è l’atteggiamento verso il corpo nudo, delle persone che sono avanzate nel proprio sviluppo oltre i guna? Essi, avendolo studiato, affermano: "Si, è bellissimo, sono felice per le persone che possiedono tali qualità, che le capiscono e le contemplano (le apprezzano). Ma chi conosce il Dio Vivente, chi è ansioso di comunicare con Lui, non è tentato dal godersi la contemplazione di questa bellezza a lungo, perché tale persona ha già sperimentato quello che è al di sopra. “Chi è uscito dal mondo, non può essere trattenuto oltre… (egli) è sopra del desiderio e della paura” (Il Vangelo di Filippo, 61). Il nudismo esiste nella forma dell’arte — foto, dipinti, sculture, balletti erotici, cinema e teatro. Ma esiste anche nella forma “vivente”, per esempio, l’abbronzatura integrale in spiaggia. Naturalmente alcune persone lo fanno per stabilire contatti. Perché no? Non c’è alcunché‚ di male in ciò, se non molestano gli altri. (Tali molestie, a proposito, sono caratteristiche dei rappresentanti del tama guna). Ma la maggioranza di coloro che nuotano e si abbronzano sulle spiagge nudiste non ha in mente il sesso. Essi cercano solo la naturale armonia, semplicità, e purezza delle relazioni con la gente e la natura. (Le persone del tama guna non possono capirlo). Inoltre, il nudismo può diventare una speciale componente del lavoro spirituale per coloro che hanno raggiunto il sattva guna: aiuta a rafforzare nella gente le qualità sattviche. Essi diventano veramente “come bambini”, come predicò Gesù (Matteo, 18:3; Marco, 10:15; Luca, 18:17), nelle loro relazioni aperte e pure con la natura, Dio, tra di loro. La sessualità allora sparisce ed è sostituita da premurosa e tenera cura degli altri. Questa situazione emozionale è molto auspicabile per l’importante unione sul percorso spirituale di coscienze sottili e amorevoli, e con lo Spirito Santo. (Chiaramente, questo non ha a che vedere con i corsi “psicologici” o “energetici” condotti, per esempio, a Mosca, che sono molto lontani dalla purezza sattvica). Ci si può chiedere: cosa centra questo con la cristianità? Centra direttamente, perché Gesù parlò direttamente con i Suoi discepoli a riguardo (anche se brevemente, nelle scritture a noi disponibili). Riporto solo una citazione: “Quando vi spogliate senza vergognarvi, e prendete i vostri vestiti e li mettete sotto ai vostri piedi come bambini e li calpestate, allora vedrete il Figlio del Vivente” (Il Vangelo di Tommaso, 37). E ancora: “Ai puri, tutte le cose sono pure…” (Tito 1:15). E l’ultima considerazione su quest’argomento: Primo: i nudisti non dovrebbero comportarsi sfacciatamente nei confronti di coloro che non amano il nudismo. Non è importante di quale guna siano queste persone. Ma se è spiacevole per loro, allora comportarsi in tal modo sarebbe causare loro sofferenza, una violazione dell’etica da parte dei nudisti. Quindi, i nudisti devono scegliere nicchie naturali o “legittimi” posti sulle spiagge. Per piacere, non prendete il contenuto di questo capitolo come un invito per tutti a spogliarsi. Si deve almeno entrare nel guna sattva, cosicché il nudismo possa diventare per sé un elemento di lavoro spirituale.
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